Per Mario Lavagetto
Per Mario Lavagetto
Abbiamo appreso con dolore la recente scomparsa di Mario Lavagetto, tra i fondatori di Compalit, raffinato interprete della teoria della letteratura e, insieme a Remo Ceserani, degli studi comparatistici in Italia.
Nato a Parma nel 1939, allievo di Giacomo Debenedetti, professore prima di Letteratura italiana e poi di Teoria della letteratura all’Università di Bologna, dove ha insegnato dal 1984 al 2001, Lavagetto è stato uno dei critici più penetranti e originali della sua generazione, un maestro per molti di coloro che oggi operano in quei campi disciplinari, capace di intrecciare una straordinaria libertà intellettuale al rigore più intransigente. Grande studioso di Svevo, di Saba, di Proust, di Balzac, del melodramma, lettore attentissimo delle tracce labili, delle ombre, degli indizi, degli scarti, dei residui testuali e di fenomeni sfuggenti e affascinanti come la bugia, la censura o il rapporto tra critica e biografia, ha messo a punto negli anni, mobilitando con discrezione tutte le risorse stilistiche di un autentico scrittore, un metodo che coniuga in maniera assolutamente inedita analisi testuale, psicoanalisi e indagine filologica. La sua opera non costituisce un monumento ma un cantiere aperto a cui molti continuano a lavorare.
Qui è possibile leggere un ricordo di Fabio Vittorini, mentre qui quello di Massimo Fusillo.