Un «osservatore e testimone attento»
L’opera di Remo Ceserani nel suo tempo
Nell’opera di Remo Ceserani (1933-2016) non sono insoliti i riferimenti che potremmo chiamare ‘metacritici’, in cui il teorico e il critico riflettono sulla propria esperienza professionale e la definiscono in termini di ‘testimonianza’. Nella Guida allo studio della letteratura, per esempio, a proposito dell’accusa di ‘eclettismo’ mossagli più volte, Ceserani scrive:
Ricordo che nei primi anni Settanta, quando ero ancora agli inizi della mia carriera di studioso della letteratura, e mi trovavo in una posizione (che non è poi gran che mutata negli anni successivi) di osservatore e testimone attento (mai quindi di protagonista), in particolare della scena culturale americana e di quelle italiana, tedesca e francese mi capitò un episodio che per me fu significativo.[1]
Ma con l’understatement che sempre lo contraddistingue, lo stesso Ceserani è disposto ad attribuire un’importanza relativa alle ‘cose viste’, o perfino a considerare significativa la propria testimonianza soltanto nella misura in cui rivela l’incapacità del testimone a comprendere ciò che vede. È interessante in tal senso il paragone fra due viaggi in transatlantico compiuti all’inizio degli anni Sessanta, il primo da Roman Jakobson e Claude Lévi-Strauss e il secondo dallo stesso Ceserani. Alla traversata durante la quale Jakobson e Lévi-Strauss scrivono la celebre analisi degli Chats baudelairiani allude brevemente un passo della Guida già citata: «1962: leggemmo, passandocela di mano in mano, la fotocopia dell’analisi di Les chats di Baudelaire, scritta durante un viaggio in transatlantico da Jakobson e Lévi-Strauss, portata a Milano da Umberto Eco che l’aveva avuta da Barthes»[2]. All’inizio di Raccontare il postmoderno, invece, Ceserani rievoca il proprio imbarco nel 1961 sulla Leonardo da Vinci, che gli farà mancare una serie di eventi epocali, destinati a cambiare la storia del ventesimo secolo:
Come testimonianza ancora più evidente di quella [mia] radicata incapacità di capire [il cambiamento epocale che si stava verificando fra gli anni Cinquanta e Sessanta] posso forse ricordare, restando nell’ambito delle esperienze personali, il momento della mia partenza dagli Stati Uniti, per rientrare in Italia, nel 1961. Nei giorni in cui io stavo preparando i bagagli ed ero pronto a raggiungere New York da San Francisco per imbarcarmi sulla Leonardo da Vinci, l’intera comunità universitaria di Berkeley stava assistendo a un evento emblematico e al preannuncio dei movimenti politici e culturali straordinariamente sconvolgenti degli anni sessanta: Mario Savio, il futuro leader della rivolta di Berkeley, iniziava uno sciopero della fame, sotto gli occhi stupiti di tutti noi, che poco sapevamo di Gandhi e Capitini, contro la presenza nel campus dei corsi di addestramento militare condotti da ufficiali dell’esercito.[3]
Il confronto fra i due viaggi transatlantici sembrerebbe impietoso, e rivelatore: mentre Lévi-Strauss e Jakobson fanno la storia, Ceserani prepara i bagagli per tornare in Italia… ai primi spetta il titolo di «protagonisti» e all’ultimo quello, apparentemente riduttivo, di «testimone». E per di più di testimone che non capisce. Ma possiamo davvero considerare autentica questa immagine di Ceserani che si gode la traversata (o qualcosa del genere) mentre la cultura americana subisce una rivoluzione «politic[a] e cultural[e] straordinariamente sconvolgent[e]»?
In realtà, l’apologo sul ritorno dagli States, seppure biograficamente fondato, è fin troppo suggestivo per essere veritiero; i libri di Ceserani stanno a dimostrare l’esatto contrario: nessuno meglio di Remo è stato capace di capire la cultura degli anni che gli sono toccati in sorte: con un equilibrio a volte spiazzante di passione e distacco, di coinvolgimento e ironia, di cui solo a posteriori possiamo riconoscere la quasi infallibile lungimiranza.
Il volume collettivo Un «osservatore e testimone attento». L’opera di Remo Ceserani nel suo tempo intende esplorare l’opera di Ceserani in sé, e come preziosa testimonianza di un quarantennio di storia, di critica e di teoria. Non pensiamo a raccogliere le testimonianze di chi ha conosciuto Remo, gli è stato allievo/a o collega, bensì a indagare sui vari aspetti della sua poliedrica attività (il teorico del postmodernismo, il critico militante, lo studioso dei rapporti fra letteratura e tecnologia, ecc.), sui suoi molteplici insegnamenti metodologici (l’eclettismo, l’impegno, l’enciclopedismo, ecc.) e sull’importanza storico-critica dei suoi libri (il panorama della critica americana[4], il libro sullo straniero[5], i volumi sulla storia della letteratura[6], sui treni[7], sul postmoderno[8], sui rapporti fra la letteratura e gli altri saperi[9], sulla fotografia[10], ecc.; senza dimenticare Il materiale e l’immaginario[11], cioè l’opera che, ben più che un’antologia scolastica, è stata il libro su cui si è formata un’intera generazione). In altri termini, vorremmo stilare un bilancio della figura e dell’attività di intellettuale di Ceserani, privilegiando l’opera scritta e collegando, semmai, l’esperienza personale che amici e allievi possono avere di Remo ai suoi volumi, articoli e saggi, inclusi quelli realizzati in collaborazione con altri studiosi.
Di seguito, l’indice provvisorio del volume:
Stefano Lazzarin, Pierluigi Pellini | Introduzione. L’opera di Remo Ceserani nel suo tempo |
Sergio Zatti | Lo studioso di Ariosto, di Umanesimo e di Rinascimento |
Donata Meneghelli | Ceserani, la storia letteraria, la questione della periodizzazione |
Daniele Giglioli | Ceserani e i confronti fra le interpretazioni |
Emanuele Zinato | Ceserani e l’insegnamento della letteratura: Il materiale e l’immaginario |
Federico Bertoni | Ceserani e l’insegnamento della letteratura: Guida allo studio della letteratura |
Elena Porciani | Ceserani e il concetto di ‘modo’ letterario |
Marina Polacco | Il teorico del fantastico |
Francesco Ghelli | Il teorico del postmoderno |
Sebastiana Nobili | Lo studioso di critica tematica: dallo Straniero al Dizionario dei Temi Letterari |
Mario Domenichelli | La Bibbia come principio e fondamento di critica tematologica |
Romano Vecchiet | Lo studioso dei rapporti fra letteratura e tecnologia: Treni di carta |
Ferdinando Amigoni | Lo studioso dei rapporti fra letteratura e tecnologia: L’occhio della Medusa |
Simona Micali | Lo studioso delle ‘convergenze’ fra il sapere letterario e le altre discipline: Convergenze |
Arrigo Stara | Lo studioso delle ‘convergenze’ fra il sapere letterario e le altre discipline: L’uomo, i libri e altri animali |
Florian Mussgnug | Lo studioso della letteratura ‘senza confini’: La letteratura nell’età globale |
Giulio Iacoli | Ceserani e gli studi culturali |
Orsetta Innocenti | Ceserani e Synapsis – European School for Comparative Studies |
Matteo Colombi, Irene Fantappiè | Eclettismo e didattica della letteratura |
Massimo Fusillo | Elogio dell’eclettismo |
Pierluigi Pellini | Per Remo Ceserani |
Giulio Ferroni | Ricordo di Remo Ceserani |
Vittorio Roda | Ricordo di Remo Ceserani |
Stefano Lazzarin | Bibliografia delle opere di Remo Ceserani |
… | Indice dei rimandi alle opere di Remo Ceserani presenti nel volume. Indice dei nomi |
Fra gli argomenti che ci sembra debbano essere trattati all’interno del volume, i seguenti rimangono in attesa di attribuzione:
- L’allievo di Mario Fubini: Ceserani fra critica stilistica e storia letteraria
- Ceserani negli anni dello strutturalismo
- Ceserani e la critica americana
- Ceserani e l’insegnamento della letteratura: Raccontare la letteratura
- Ceserani scrittore: Viaggio in Italia del dottor Dapertutto e altri scritti variamente ‘creativi’
- Il critico militante: Ceserani e la letteratura italiana contemporanea
- Il critico militante: Ceserani e le letterature in lingua inglese
- L’impegno politico e civile: dal «Mondo» di Pannunzio al «Manifesto» (e a «Belfagor»)
- Ceserani direttore di collane editoriali (La Porta di Corno, Alfabeto Letterario, Il Passo del Cavallo, La Cifra nel Tappeto, Il Gioco delle Parti. Romanzi Giudiziari, Cartografie dell’Immaginario. Saggi di Letterature Comparate, ecc.)
- Ceserani on line: collaborazione a blog e riviste on line
Chi intendesse trattare un argomento diverso da quelli elencati, può farne la proposta ai curatori.
Una precisazione: visti gli intenti del volume, che aspira a indagare sull’opera di Ceserani nel modo più oggettivo e completo possibile, chiediamo agli autori di utilizzare, nella redazione dei loro contributi, tutti i ‘saggi-satellite’ che ‘ruotano intorno’ a una certa questione, e di utilizzarli con acribia (senza cioè omettere di fare esercizio di filologia ceseraniana, qualora le circostanze lo richiedano). Per fare un esempio, chi scriverà il saggio sul teorico del fantastico sarà chiamato a servirsi, oltreché del libro del 1996[12], degli altri articoli che Ceserani ha dedicato all’argomento[13], forse in sé meno significativi ma importanti per ricostruire i rapporti del critico con la questione del fantastico; né tralascerà di precisare che il saggio pirandelliano del 2004[14] ha conosciuto (almeno) quattro versioni, con differenze non del tutto trascurabili.
In vista della pubblicazione del volume, i vostri contributi dovranno giungerci entro il 31 dicembre 2017. Gli articoli non dovranno eccedere le 40.000 battute (spazi inclusi) e dovranno essere accompagnati da una breve nota bio-bibliografica (massimo 200 parole).
Stefano Lazzarin (Université Jean Monnet, Saint-Étienne) – stefano.lazzarin@univ-st-etienne.fr
Pierluigi Pellini (Università degli Studi di Siena) – pierluigi.pellini@gmail.com
[1] R. Ceserani, Guida allo studio della letteratura, Roma-Bari, Laterza, 1999, p. XXXIII.
[2] Ivi, p. VII.
[3] R. Ceserani, Raccontare il postmoderno, Torino, Bollati Boringhieri, 1997, p. 14.
[4] Cfr. R. Ceserani, Breve viaggio nella critica americana, Pisa, ETS, 1984.
[5] Cfr. R. Ceserani, Lo straniero, Rome-Bari, Laterza, 1998.
[6] Cfr. R. Ceserani, Raccontare la letteratura, Torino, Bollati Boringhieri, 1990.
[7] Cfr. R. Ceserani, Treni di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna (1993), Torino, Bollati Boringhieri, 2002.
[8] Cfr. R. Ceserani, Raccontare il postmoderno, Torino, Bollati Boringhieri, 1997.
[9] Cfr. R. Ceserani, Convergenze. Gli strumenti letterari e le altre discipline, Milano, Bruno Mondadori, 2010.
[10] Cfr. R. Ceserani, L’occhio della Medusa. Fotografia e letteratura, Torino, Bollati Boringhieri, 2011.
[11] Cfr. R. Ceserani, L. De Federicis, Il materiale e l’immaginario. Laboratorio di analisi dei testi e di lavoro critico, 10 voll., Torino, Loescher, 1978-1980.
[12] Cfr. R. Ceserani, Il fantastico, Bologna, Il Mulino, 1996.
[13] Eccone una prima lista, sicuramente incompleta: R. Ceserani, A proposito dell’interpretazione psicoanalitica di un racconto fantastico di I. U. Tarchetti, in M. Petrini (a cura di), Studi in memoria di Luigi Russo, Pisa, Nistri-Lischi, 1974, pp. 248-264; R. Ceserani, Una perfetta novella fantastica, in A. Boito, Il pugno chiuso, Palermo, Sellerio, 1981, pp. 45-54; R. Ceserani, Qualche considerazione sulla letteratura fantastica e su alcuni racconti di Gautier, «Comparatistica», II, 1990, pp. 35-50; R. Ceserani, Ancora sul fantastico. A proposito di Pirandello, in C. Bordoni (a cura di), Linee d’ombra. Letture del fantastico in onore di Romolo Runcini, Cosenza, Pellegrini, 2004, pp. 59-66; R. Ceserani, Fantastic and Literature, in G. Marrone, P. Puppa, L. Somigli (a cura di), Encyclopedia of Italian Literary Studies, 1, A-J, New York-London, Routledge, 2006, pp. 684-688; R. Ceserani, Rivisitazioni postmoderne del fantastico, in G. Caltagirone, S. Maxia (a cura di), «Italia magica». Letteratura fantastica e surreale dell’Ottocento e del Novecento, Atti dell’VIII Congresso della MOD-Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria (Santa Margherita di Pula [Cagliari], 7-10 giugno 2006), Cagliari, AM&D Edizioni, 2008, pp. 731-740; R. Ceserani, Il fantastico e l’immaginario postmoderno, in R. Colonna (a cura di), Il Fantastico. Tradizioni a confronto, «Pagine Inattuali», 4, gennaio 2015, pp. 27-44.
[14] Cfr. R. Ceserani, Ancora sul fantastico. A proposito di Pirandello, cit.